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Il Parco Archeologico e Naturalistico di Santa Maria di Agnano ad Ostuni è dal 1991 oggetto di scavi archeologici condotti dal Prof. Donato Coppola, con la collaborazione di numerosi studiosi provenienti da università e centri di ricerca italiani e stranieri.Le ricerche sistematiche hanno evidenziato come il sito, inserito in un contesto naturalistico straordinario, sia stato sede per circa 30.000 anni di riti e culti dedicati ad un’immagine femminile.Ad oggi è gestito dall’Istituzione Museo di Civiltà Preclassiche della Murgia Meridionale. Il Parco di Santa Maria di Agnano è ubicato a circa 2 km dalla città di Ostuni. Nella sua grotta sono stati ritrovati Ostuni 1, la gestante più antica del mondo di circa 28.000 anni fa, e Ostuni 2, datato a circa 30.000 anni fa; quest’ultimo seppellimento indica con chiarezza come l’area sia stata un sepolcreto gravettiano per parecchi secoli. All’interno della cavità si segnala poi una frequentazione cultuale neolitica, seguita da visitazioni funerarie dell’età del Bronzo e da impianti cultuali di età messapica, con attestazioni di un grande santuario dedicato al culto di Demetra. La cavità, però, ha avuto una frequentazione che si è perpetrata fino all’epoca cristiana: all’interno della grotta, infatti, è ben identificabile l’arcata di una cappella del XVII secolo che divide la grotta nella cavità occidentale e orientale; ad oggi, rimane ben visibile l’affresco di una Madonna col Bambino datata al XV-XVI secolo. L’affresco, inserito all’interno di una lunetta asimmetrica, vede campeggiare al centro, in un mantello rosso, la Vergine che cinge il Bambino. Nella parte inferiore si individua la rappresentazione di un tetto e al di sopra, invece, vi sono due angeli in volo. Nella parte sinistra dell’affresco vi è una figura inginocchiata, sicuramente identificabile con il committente (non conosciuto); a destra del pannello principale, separato da una cornice rossa, vi è un’altra figura che sembrerebbe un monaco, ipotesi che però resta tale perché in effetti il soggetto è di difficile interpretazione: si presenta col capo circondato da un’aureola ovvero da un cappuccio di abito talare, forse assimilabile all’ordine domenicano. Alla base di tutto l’affresco vi era un altare oggi non più esistente, ma di cui sono evidenti i segni. All’esterno della grotta, è stato costruito un anfiteatro per ricordare gli antichi luoghi della civiltà e in cui nella stagione estiva vengono proposti numerosi spettacoli culturali.I reperti provenienti dal Parco sono collocati nelle ultime tre sale del Museo di Civiltà Preclassiche della Murgia Meridionale, nel centro storico di Ostuni.Come in uno scavo stratigrafico, le sale sono organizzate per mostrare prima i reperti Medievali, poi quelli Messapici ed infine quelli Paleolitici, fra cui la Donna di Ostuni col suo scheletro originale e il suo calco. Oltre a questo, nell’ultima sala vi sono anche il calco di Ostuni 2 e la ricostruzione della grotta. La collezione dei reperti provenienti dal Parco è in continuo aggiornamento grazie alle campagne di scavo che continuano a susseguirsi negli anni.
Data ultimo aggiornamento: 25/01/2021