All’interno della pinacoteca nella sala “La rivisitazione del Museo” è collocata quest'opera dedicata alla particolare sperimentazione, che il pittore Ivo Scaringi decide di realizzare come omaggio a due grandi pittori dell’Ottocento: Théodore Géricault e Giuseppe De Nittis. Scaringi nel “Naufragio in una stanza” (1983) dà la sua personale interpretazione al capolavoro romantico “La Zattera della Medusa” di Géricault, illustrando, in senso figurato, il naufragio della civiltà contemporanea. Nella grande tela, come avviene nell’opera di Géricault, Scaringi interpreta, mediante lo studio di numerosi dettagli anatomici, la tragedia della celebre zattera e sembra quasi testimoniare anche la suo tormento esistenziale, seppur con una sostanziale differenza: il naufragio del pittore tranese si consuma all’interno di un ambiente chiuso, forse proprio nel suo studio. L’opera assembla i vari esperimenti e studi anatomici, specialmente dei visi, messi in risalto dalle brillanti tonalità dell’azzurro e del verde. Negli stessi anni, anche altri pittori come Luigi Guerricchio, Beppe Labianca e Leo Morelli, si dedicano all’impresa di omaggiare Géricault; infatti, nel 1984 con loro Scaringi partecipa ad un’importante mostra itinerante intitolata “D’après Géricault”.