Dove si trova: località “Serra di Caprarica” (nei pressi dell’Archeodromo del Salento)
L’obiettivo del progetto è di riqualificare un’area periferica attraverso le arti figurative. La grande opera di circa 300 metri, realizzata nel cuore della Serra di Caprarica (sul muro perimetrale del serbatoio dell’Acquedotto Pugliese), riflette sul fenomeno della migrazione e racconta la storia del Salento. Con colori vivaci e tinte forti, il murales racconta le origini e i miti del Salento, combinando un’azione di recupero urbano con un intervento culturale e didattico. Dal leggendario arrivo di Enea, alla costruzione dell’antica civiltà Messapica, l’opera dimostra come il Salento, sin dall’antichità, rappresenta una terra d’accoglienza, in cui l’affaccio sul mare costituisce un ponte con i popoli lontani e uno strumento di accrescimento del patrimonio umano mediante scambi culturali. L’opera affronta in chiave storica il tema dell’accoglienza, della migrazione e dell’identità territoriale, evidenziando come la particolare posizione geografica del Salento sia stata da sempre meta di migrazioni di popoli e di scambi commerciali e culturali. Il progetto artistico è stato realizzato da Frank Lucignolo e Sandro Crash con la collaborazione di La Marina e di Simon e la consulenza storica di Alessandro Quarta.