Dove si trova: viale Bari
L’intento del progetto è di offrire una riqualificazione urbana mediante le arti figurative, riflettendo sui temi dell’immigrazione e dell’accoglienza. Alla luce degli avvenimenti che rappresentano un’emergenza sociale, si è voluto interpretare una delle più importanti opere del Romanticismo ed elevarla a “simbolo” di un fenomeno contemporaneo. La grande tela realizzata da Théodore Géricault intitolata “La zattera della Medusa” descrive un violento naufragio avvenuto nel 1809, che nella sua tragicità assume oggi una valenza universale. Le cruente immagini ottocentesche si ripropongono ai nostri occhi con eserciti di nuovi naufraghi che si lasciano alle spalle scenari di guerra e per raggiungere le coste del nostro Paese, spesso pagano a costo della propria vita. “La zattera della Medusa 2.0”, così è stata battezzata l’opera, volge uno sguardo al passato per comprendere meglio il presente, mediante una maggiore consapevolezza e la possibilità di coniugare l’educazione alla bellezza, alla sensibilizzazione della comunità, partendo proprio dalle scuole e dalle generazioni 2.0. Ricontestualizzare il grande quadro francese e proporlo in un ambiente pubblico, in questo caso sul muro posteriore dell’Istituto Professionale “Giannelli” di Gallipoli, trasporta il messaggio mediante le immagini della contemporaneità. Tuttavia l’opera si dimostra anche attraverso un’altra chiave di lettura, ovvero quella legata alla speranza di attraversare le avversità per raggiungere un luogo accogliente, in cui costruire il proprio futuro. Il progetto artistico è stato realizzato da Cosimo Caiffa (Cheone) e Gabriele Cortese, membri dell’associazione Fideliter Excubat.